Manuali

Acculata

L’acculata è una pietra marmorea a forma di ruota e bicolore situata a Firenze sotto la Loggia del Mercato Nuovo, detta anche Loggia del Porcellino ed è la riproduzione a grandezza naturale di una ruota del Carroccio, simbolo della Repubblica fiorentina, sul quale veniva issato il gonfalone della città. Sopra la pietra veniva fatto fermare il Carroccio e intorno a questo le truppe fiorentine si riunivano prima di partire per una battaglia.

Inoltre, da essa deriva il detto “essere con il culo per terra” o “essere sculati”. Infatti indicava il punto dove i condannati venivano portati dalle guardie del Bargello sul luogo della sentenza, possibilmente nell’ora di maggiore affluenza di pubblico, venivano poi denudati nel fondo schiena, sollevati per le braccia e le gambe e e, come recitava lo statuto dei mercanti “ostentando pubenda et percutiendo lapidem culo nudo”, veniva loro fatto battere una o più volte il sedere nudo sulla pietra raffigurante il Carroccio e proprio per questo chiamata “la pietra dello scandalo”, il tutto tra la curiosità, lo scherno e la derisione di mercanti e clienti.

La pena era più morale che fisica. Si voleva raggiungere lo scopo di dissuadere il reo dalla reiterazione del reato, ma anche di informare i cittadini per proteggerli da un mercante disonesto. Perciò era necessario che la punizione avvenisse in un luogo simbolico, altamente evocativo e molto frequentato, così che un alto numero di spettatori garantisse la massima pubblicità ed un elevato effetto frustrante.

Oltre a questo i giudici potevano ordinare la distruzione del banco del mercato in cui l’accusato svolgeva l’attività e da questo nacque la famosa espressione “andare in bancarotta”. 

La scelta del luogo, Piazza del Mercato Nuovo, non è priva di significato. Girando intorno alla Loggia, si noterà una lapide con l’iscrizione “Canto del Saggio”. Poiché accadeva che molti fossero tentati di limare i bordi del Fiorino d’oro per vendere la limatura agli orafi, si istituì così un ufficio per saggiare la moneta. Limare i bordi del “San Giovanni” era reato, peccato ed anche stoltezza, quindi chiunque poteva chiedere il controllo che veniva fatto all’istante.

Nel mezzo dello spazio rettangolare che costituisce il pavimento, si vede una pietra circolare che raffigura un cerchio con sei raggi: si tratta della riproduzione in dimensione reale della ruota del Carroccio.

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